I LUOGHI DI CULTO RELIGIOSO DI CAMPAGNANO DI ROMA SONO:

COLLEGIATA DI SAN GIOVANNI BATTISTA 

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile) Partendo dall’uscita della Cassia Veientana, mantenendo la destra proseguite seguendo i cartelli per Campagnano. Andate sempre dritti e dopo circa 4 km arriverete in piazza. Alla prima rotonda andate dritto prendendo la seconda uscita, di fronte a voi vedrete la Porta Romana, attraversatela e proseguite dritto su Corso Vittorio Emanuele. Lasciate l’automobile al parcheggio dove c’è la Fontana dei Delfini. Proseguite nella stradina fina alla sinistra del Palazzo Comunale (quello rosso), dopo pochi metri troverete il Palazzo Galli sulla destra. Continuate ancora per qualche metro fino ad arrivare alla Collegiata di San Giovanni Battista che si trova sulla destra (la riconoscerete dal grosso campanile).

STORIA e DESCRIZIONE

La chiesa principale del paese, venne fondata nel 1515 sui ruderi di una chiesa ancora più antica risalente al XIII sec. All’esterno sorge il campanile in stile barocco costruito nel 1602 (e ristrutturato nel 1700) formato da ben 4 piani, con in cima una croce poggiante su una cupola a forma di campana.

La facciata (che oggi risulta in parte coperta dalle costruzioni adiacenti) conserva ancora i tratti medievali dell’edificio originario, con un bel portone gotico a cui si accede percorrendo una scalinata in peperino. Sopra il portone è presente un rosone ormai murato. Il rosone risulta decentrato rispetto al portone d’accesso ad arco ogivale, sulla cui sommità si può vedere un’edicola pensile contenente una statua del San Giovanni Battista.

La planimetria della chiesa è a pianta rettangolare e presenta tre navate divise da colonne sorreggenti archi a tutto sesto, e nelle due navate laterali più piccole sono presenti nicchie in cui sono ospitati altari, statue e affreschi.

L’altare maggiore si presenta solenne ai nostri occhi, nell’abside semicircolare che rende evidente la divisione tra la zona del presbiterio (ad opera ,a fine del ‘500, di Giacomo del Duca, aiutante di Michelangelo) dove è presente il coro in legno riservato al clero officiante e la navata rettangolare riservata ai fedeli. Di particolare pregio sono gli affreschi presenti nella zona del presbiterio, dove nella parte alta sono raffigurate due opere dei fratelli Zuccari “Storie della Vergine” e “Storie di San Giovanni”.

A Giacomo del Duca si deve anche Il soffitto a cassettoni lignei policromi decorato, sopra la zona del presbiterio con le figure del padre eterno e dei 4 Evangelisti, e sopra la navata centrale con al centro la figura del Battista. Le due navate laterali presentano un soffitto a volta a crociera di un azzurro molto suggestivo.

LA NOSTRA ESPERIENZA:

Passeggiando tra le vie del caratteristico centro storico del paese si giunge alla suggestiva chiesa parrocchiale titolata a San Giovanni Battista (all’interno ci sono diversi riferimenti al battesimo di Gesù ad opera del Giovanni Battista, sia in pittura sopra l’altare maggiore che scolpito su marmo sul paliotto di un altare della navata laterale).

Il primo accesso alla chiesa a cui si arriva, è quello posto alla fine della navata di destra, ma costeggiando la chiesa si giunge alla piazza Fontana Secca su cui si affaccia l’ingresso principale. Abbiamo percorso l’ampia scalinata (approfittando anche per fare/farci qualche foto) e poi siamo finalmente entrati all’interno della chiesa. Abbiamo visitato la chiesa il 29 agosto, giorno in cui si celebrano i Santi Patroni del paese, San Giovanni Battista (a cui la chiesa è titolata) e San Clementino martire. In questa occasione, la statua del santo viene calata dalla nicchia posta sopra l’altare e collocato a lato dell’altare per l’adorazione dei fedeli

Una cosa che ci ha molto colpito non appena entrati, è la presenza di un’apertura nel pavimento, coperta da una lastra in vetro che ne fa vedere il contenuto, in cui abbiamo intravisto delle scale in pietra. La nostra idea è che quello possa essere l’accesso alle cripte e all’area più antica della chiesa dove probabilmente potrebbero esserci i resti della precedente costruzione di epoca paleocristiana. Ma le nostre sono sole ipotesi in quanto non abbiamo trovato nessuna informazione in merito.

Ci ha molto colpiti anche il portone esterno dell’ingresso principale, in legno intagliato con sedici riquadri con motivi decorativi simil floreali. Abbiamo anche notato che è presente un altare minore intitolato alla Madonna di Loreto e un bellissimo organo con all’incirca 20 canne posto frontalmente all’altare, sopra l’ingresso principale. L’organo, non sappiamo se è funzionante ma ci auguriamo di sì e di poterlo ascoltare in una prossima visita.

Sicuramente tra le chiese che abbiamo avuto la possibilità di visitare, questa è quella che ci ha colpito di più.

CHIESA DEL GONFALONE 

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile) Partendo dall’uscita della Cassia Veientana, mantenendo la destra proseguite seguendo i cartelli per Campagnano. Andate sempre dritti e dopo circa 4 km arriverete in piazza. Alla prima rotonda andate dritto prendendo la seconda uscita, di fronte a voi vedrete la Porta Romana, attraversatela e proseguite dritto su Corso Vittorio Emanuele. La chiesa si troverà alla fine della via sulla sinistra accanto alla stazione di polizia.

STORIA e DESCRIZIONE

Costruita nel XVI sec., all’interno oltre ai vari affreschi si possono notare diverse statue in marmo. Il campanile all’esterno è stato realizzato successivamente, nel 1864 e presenta un orologio sulla sua sommità. La Chiesa è dedicata a Sant’Antonio Abate, e ogni anno intorno alla metà del mese di gennaio il parroco benedice la cittadinanza, gli animali e gli autoveicoli che sfilano davanti alla chiesa.

Chiesa del Confalone - Campagnano di Roma

Incorporati nella facciata si possono notare otto paraste con due cornici marcapiano realizzati in peperino, e un coronamento balaustrato da cui si innalza il campanile conosciuto come “Torre dell’orologio”.

La chiesa ha un’unica navata centrale e presenta 2 altari per lato i cui affreschi sono ormai danneggiati dalle intemperie che hanno colpito la chiesa prima del suo restauro avvenuto nel 2000. Il soffitto è a capriate lignee.

I 4 altari, posti due per lato, presentano diversi stili e sono riccamente ed elegantemente decorati con statue, putti alati, fiori e frutti realizzati in stucco.

Molto belli i dipinti che affrescavano questi altari, di cui oggi rimane solo qualche piccola porzione ben visibile.

All’interno della chiesa è visibile anche la statua di Sant’Antonio Abate utilizzata probabilmente per le processioni in occasione della festività del 17 gennaio.

LA NOSTRA ESPERIENZA:

Purtroppo non siamo MAI riusciti a trovare questa chiesa aperta ma non demordiamo e torneremo sicuramente per poterla ammirare dall’interno. Intanto ci siamo goduti la facciata, posta lateralmente alla Fontana dei Delfini, nella splendida piazza rinascimentale intitolata a Cesare Leonelli dove è presente anche il palazzo del comune, realizzato alla fine dell’800.

AGGIORNAMENTO: Non è stato semplice riuscire a visitare questa chiesa. Il motivo è perché ci siamo sempre recati a Campagnano di Roma nel fine settimana, ma grazie ad alcuni abitanti del posto siamo riusciti a metterci in contatto con il parroco che ci ha gentilmente spiegato che la chiesa è aperta dal lunedì al venerdì mentre nel weekend le funzioni religiose si spostano alla Collegiata di San Giovanni Battista.

La nostra ostinazione nel voler vedere a tutti i costi questa chiesa è stata ben ripagata non appena ci abbiamo messo piede dentro. Ci è molto piaciuto il tabernacolo in legno dorato posto, guardando frontalmente l’altare, alla sua destra. Molto suggestivo anche il crocefisso ligneo posto anch’esso alla destra dell’altare.  

D’impatto sono stati anche i 4 altari presenti, rispetto alla compostezza della chiesa, la ricchezza dei dettagli di questi altari ci hanno fatto rimanere per diverso tempo “con il naso all’insù” per osservarli. Molto belli anche i dipinti presenti alla base del primo altare sulla sinistra, abbiamo fantasticato su quanto belli potessero essere questi altari resi ancora più preziosi da questi dipinti ormai persi a causa delle intemperie. Ci auguriamo che si faccia tutto il possibile per preservare quanto resta.

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SORBO

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile) Partendo dall’uscita della Cassia Veientana, mantenendo la destra proseguite seguendo i cartelli per Campagnano. Un po prima di arrivare al paese, andando sempre dritti vedrete sulla sinistra un piccolo parcheggio con un bar e sulla destra uno spiazzaletto verde. Qui c’è un cartello alla vostra destra che indica “PARCO DI VEIO”. Girate a destra seguendo proprio l’indicazione per il parco. Entrerete in una stradina asfaltata, proseguite sempre dritto per qualche km, troverete ogni tanto dei cartelli che indicano il SANTUARIO DEL SORBO, seguiteli.

Dovrete sempre proseguire dritto, fino ad una biforcazione con al centro un cancello di legno marrone. Tenetevi sulla sinistra e proseguite sempre dritto. Arriverete di fronte ad una stradina ripida in salita, con accanto il cartello “SANTUARIO DEL SORBO”. Seguite la stradina ripida e sarete arrivati a destinazione.

STORIA e DESCRIZIONE

Una curiosa leggenda narra che la costruzione del santuario sia avvenuta dopo una visione avuta da un guardiano di un gruppo di maiali monco da una mano, a cui apparve appunto la Madonna che dopo aver guarito quest’ultimo, restituendogli la mano mancante, gli chiese di convincere i suoi paesani a costruire un santuario proprio nel punto in cui il guardiano aveva trovato uno dei suoi animali in preghiera ai piedi della sacra immagine poggiata su un albero. Chiunque si sarebbe recato in quel luogo avrebbe ricevuto la grazia della Madonna. Ovviamente le leggende sono leggende! Sta a voi crederci o meno, fatto sta che queste storie a noi hanno sempre affascinato!

Ma la storia ci racconta un’altra origine: nel X sec. in quest’area sorgeva un castello con annessa una cappella dedicata alla Vergine Maria. Nel XV sec. il proprietario di queste terre, il Cardinale Orsini, concesse i resti all’Ordine dei carmelitani affinché potessero costruire una chiesa e un convento, su permesso di papa Martino V. In seguito il convento è stato abbandonato dai frati Carmelitani ed è andato in rovina (i resti che si vedono intorno al santuario sono quanto resta di quel convento). Invece quella che vediamo ancora adesso è la stessa chiesa edificata dai Carmelitani che si è preservata in quanto è stata resa oggetto di pellegrinaggio e di devozione verso la Madonna. L’immagine sacra della Vergine Maria con il bambino contenuta all’interno di questa chiesa è la stessa che la leggenda vuole aver parlato al guardiano di maiali.

Il Santuario si trova incastonato in cima ad una rupe nella Valle del Sorbo (poco prima dell’ingresso pedonale del Parco di Veio). Sia la torre campanaria che l’impianto della chiesa sono di tipo romanico.

L’interno presenta un pavimento in pietra e il soffitto in legno. Sono presenti 3 navate divise in 4 campate delimitate da colonne in tufo. Le opere più importanti sono la tela su legno raffigurante la Madonna del XI sec. e 2 altari opera di Carlo Fontana del 1682.

Il Santuario fa parte della parrocchia di San Giovanni Battista di Campagnano di Roma.

LA NOSTRA ESPERIENZA:

Il Santuario si può raggiungere in macchina come abbiamo fatto noi ma, per la particolare posizione lungo la via Francigena che collega Campagnano a Formello, vi consigliamo di visitarla a piedi o in bicicletta così da godervi fino in fondo il bellissimo paesaggio caratterizzato da una ricca vegetazione e numerosi pascoli.

La chiesa si presenta molto semplice, all’esterno non c’è nessun fregio artistico e all’interno sono presenti pochi affreschi e statue, ma forse è proprio questo a renderlo un luogo tranquillo di raccoglimento e preghiera. E poi il panorama, che si affaccia sul Parco di Veio, è davvero suggestivo!

Nel cortile esterno è presente una nicchia con una statua della Madonna di Lourdes, inoltre alcune pance in legno permettono di poter sostare e riposarsi. Peccato per la completa assenza di servizi.

Una cosa che ci ha particolarmente colpito è l’abside, con l’altare centrale e la volta sopra si esso che presenta un affresco dov’è raffigurata l’adorazione della Vergine Maria.

CHIESA DELLA PIETÀ 

COME ARRIVARE: (il segnale GPS porta nel punto in cui potrete arrivare alla Chiesa della Pietà preferibilmente a piedi, quindi per parcheggiare la vostra auto seguite la descrizione)

Partendo dall’uscita della Cassia Veientana, mantenendo la destra proseguite seguendo i cartelli per Campagnano. Andate sempre dritti e dopo circa 4 km arriverete in piazza. Alla prima rotonda andate dritto prendendo la seconda uscita, di fronte a voi vedrete la Porta Romana, attraversatela e proseguite dritto su Corso Vittorio Emanuele. Lasciate l’automobile al parcheggio dove c’è la Fontana dei Delfini. Proseguite nella stradina fina alla sinistra del Palazzo Comunale (quello rosso), dopo pochi metri troverete il Palazzo Galli sulla destra. Continuate ancora per qualche metro fino ad arrivare alla Collegiata di San Giovanni Battista che si trova sulla destra (la riconoscerete dal grosso campanile). Da li continuate ancora dritto fino ad arrivare di fronte alla piccola chiesa.

STORIA e DESCRIZIONE

Risalente al XI sec. è la chiesa più antica del paese e vanta al suo interno un affresco del 1518 raffigurante la Madonna che sorregge il Cristo trafitto.

LA NOSTRA ESPERIENZA:

Allo stato attuale non ha assolutamente l’aspetto di un luogo di culto. Nei primi anni del ‘900 è stata la chiesa parrocchiale del paese, ma oggi risulta completamente chiusa (sbirciando dalle spaccature del portone d’ingresso è possibile vedere che all’interno sono presenti parti di legno, forse del soffitto e altro materiale vario che ostacola il passaggio al suo interno). Non sappiamo che fine abbiamo l’affresco della pietà (speriamo sia stato possibile portarlo in salvo).