LE AREE NATURALI CHE ABBIAMO VISITATO A MARTA SONO:
LAGO DI BOLSENA
COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile)
(il GPS che abbiamo messo porta in un punto in cui potrete parcheggiare la vostra auto e stare sulla spiaggia, ma chiaramente il lago costeggia tutto il borgo perciò potrete ammirarlo da diversi punti anche sul viale principale)
Partendo dall’uscita della Strada Provinciale Verentana, proseguite sempre dritto su Via Laertina fino a che sulla sinistra vedrete un benzinaio all’interno di un grosso spiazzale. In questo punto dovrete prendere la svolta a destra, e andare sempre dritto costeggiando tutta la sponda del lago alla vostra sinistra. Proseguite fino a che sulla sinistra non vedrete una piccola struttura (un ristorante), subito oltre c’è un piccolo parcheggio dove lasciare la vostra auto.
Il Lago di Bolsena è uno dei laghi più grandi d’Italia (il 5° per dimensioni), nonchè il lago di origini vulcaniche più grande d’Europa! Si trova infatti nella caldera del complesso vulcanico Vulsinio.
La sua superficie misura ben 114,5 km² e il suo perimetro è di 43 km, mentre la sua profondità massima tocca i 151 metri. Il lago ospita due isole; l’isola Martana e la Bisentina. La Martana, come è facile intuire, fa parte del comune di Marta. Ha un unico emissario, il fiume Marta che parte dal porto del centro abitato del paese omonimo per sfociare nel Mar Tirreno.
Viene alimentato principalmente da acqua piovana ma ha anche delle piccole sorgenti. Sul fondale infatti vi sono numerose sorgenti di gas con acque termali ricche di minerali disciolti, il cui grado di temperatura può arrivare anche a 40°.
La sua formazione avvenne a causa del crollo dell’apparato vulcanico Vulsinio, che crollando su se stesso a causa delle eruzioni di lava, formò un enorme caldera che si riempì col tempo d’acqua.
Il lago di Bolsena ospita molte specie di pesci tra cui: il coregone, il luccio, il persico trota, la tinca, la carpa, il persico reale, la scardola e il piccolo lattarino, spesso preda dei volatili che sfiorano le acque per cibarsi. Sono infatti numerosi gli uccelli migratori presenti, grazie alla protezione riservategli e alla fonte di cibo elevata.
Sulla sponda di Marta risiede il principale porto dei pescatori.
LA NOSTRA ESPERIENZA:
Poter vedere l’immensità del Lago di Bolsena da vari punti del paese è magnifico! Noi ce lo siamo gustato da diverse angolazioni; dal viale parallelo al borgo che costeggia le acque, dalla terrazza panoramica dove è collocata la Torre dell’Orologio, dal piccolo porto della rimessa delle barche, oppure dalla spiaggetta collocata su Via della Spiaggia, o ancora dalle panchine che si trovano al Borgo dei Pescatori. Insomma, c’è davvero molta scelta da dove poterlo ammirare!


Un punto davvero bello è dalla terrazza panoramica, dove si riesce a vedere meglio l’intera grandezza del lago. Ma il posto che più ci è piaciuto, che è molto suggestivo, è sul piccolo porto. La cosa magnifica è andare verso la scogliera quando già è calata la notte, e girarsi verso il borgo, dove si saranno accesi tutti i lampioni che illuminano il viale principale, dando un effetto spettacolare! Le luci riflettono sull’acqua e il borgo viene reso visibile solo dalle lucine gialle…. davvero una vista magnifica!


In un giorno diverso, più consono alle temperature, siamo tornati proprio qui al Lago di Bolsena, per immergerci nelle sue acque. Prima di tutto diciamo questo: è comodo il parcheggio accanto al ristorante annesso (seguite il GPS che abbiamo tracciato poco sopra per arrivare al suddetto parcheggio), dove entrano non molte auto, ma noi lo abbiamo trovato libero in una giornata di Luglio con pieno sole e al mattino, quindi presumibilmente è sempre così o quasi.
In questo punto è bello sostare, in quanto è presente un ponticello con dei scogli, inoltre la spiaggia è totalmente libera, quindi è possibile piazzare ombrelloni e sdraie personali, o perché no; anche dei tavoli per un pic-nic in famiglia. Una cosa molto buona, è la possibilità di ripararsi dal sole sotto l’ombra degli alberi presenti sul posto, fornendo un ottima protezione dal caldo, distanti pochi metri l’un l’altro.


La sabbia invece è la nota più dolente, in tutti i sensi. Oltre ad essere non il massimo della pulizia, purtroppo è piena di rametti e altri piccoli zeppi che potrebbero dar noia in assenza di ciabatte ai piedi, senza contare che essendo un lago di origine vulcanica, la sabbia presente è carica di minuscole pietre, che al sole si infuocano totalmente, rendendo quasi impossibile stare a piedi nudi sulla spiaggia, tranne che sotto gli alberi.

Per quanto riguarda l’acqua invece, siamo rimasti molto contenti, in quanto è priva di alghe e sassi fastidiosi, lasciandoci liberi di poter camminare in acqua senza problemi. Nel giorno che siamo andati noi (fine Luglio) la temperatura dell’acqua era buona e ci ha permesso di stare a rinfrescarci per molto tempo, senza accusare il freddo.
In questo punto è davvero molto tranquillo, perfetto per rilassarsi in famiglia o anche da soli semplicemente per leggere un libro. Il rumore delle auto alle vostre spalle non infastidirà assolutamente la quiete, in quanto il passaggio dei veicoli non è eccessivo.
Se volete prendervi un po’ di tempo e di relax, questo è il luogo che fa per voi!
ISOLA MARTANA
COME ARRIVARE: (il GPS è piazzato solo nel punto dove si trova l’isola, ma chiaramente non è raggiungibile in automobile. Per sapere come arrivare sull’isola leggere quanto segue)
La nostra visita all’isola Martana è iniziata dal porto di Bolsena da cui ci siamo imbarcati per circumnavigare tutta l’isola grazie al servizio offerto dall’agenzia NavigazionealtoLazio. L’agenzia offre servizi privati e di gruppo per circumnavigare l’isola Martana. Noi abbiamo optato per il giro privato, la circumnavigazione è durata un’ora e un quarto e il costo per il giro in barca e le spiegazioni fornite dalla guida che ci ha accompagnato è stato di 130€.

L’isola Martana prende il nome dal paese di Marta che le è situato di fronte. Rispetto all’isola Bisentina, è più piccola ed è caratterizzata da un territorio che all’aspetto si presenta più aspro e selvaggio. L’isola si trova nella parte meridionale del Lago di Bolsena, con una distanza in linea d’aria di circa 2km dall’abitato di Marta.
Le origini dell’Isola Martana si devono all’esplosione di un conetto eruttivo subacqueo che si formò circa 132.000 anni fa quando già esisteva il lago.
L’isola presenta una curiosa forma a mezzaluna e ha un’estensione di circa 10 ettari. È molto suggestiva da un punto di vista paesaggistico: la concavità settentrionale e la parte alta dell’isola si presentano brulle e sassose con ripide pareti che si innalzano per 70 metri sul livello delle acque, costituite da prodotti vulcanici stratificati, dominate sulla sommità da una torre di pietra ormai diroccata, mentre il lato opposto meridionale, che guarda verso il paese di Marta, scende fino a formare una piccola pianura circondata dal lago, ricca di piante e vegetazione, dove affiora una sorgente di acqua minerale ferruginosa.
L’Isola Martana ha una storia millenaria caratterizzata anche da una leggenda. Secondo quanto riportato nel “De Bello Gothico” da Procopio di Cesarea, storico bizantino del 500, nel 535 d.C. l’isola fu teatro del barbaro assassinio di Amalasunta, regina dei Goti e figlia di Teodorico, qui tenuta prigioniera e poi fatta uccidere dal cugino-marito Teodato con l’appoggio degli Ostrogoti. Non ci è dato sapere come avvenne la sua morte, se per strangolamento, affogamento o se fatta precipitata dall’alto della rupe dell’isola. La sua fine comunque fornirà il pretesto a Giustiniano per scatenare la guerra gotica e muovere alla riconquista dell’Italia. E una delle leggende che caratterizza quest’isola, è legata proprio alla regina Amalasunta. Si racconta infatti che alcuni pescatori di Marta, mentre lavorano sul lago durante le giornate di forte tramontana, vicino l’isola Martana riescano ad udire le urla strazianti della regina, e che nelle notti di luna piena il suo fantasma si aggiri ancora tra le acque e le rocce intorno l’isola.
Al principio del sec. IX l’isola apparteneva al ricco possidente Bonoso, padre del papa Pasquale I. Alla sua morte (14 maggio 824) l’isola e i suoi beni furono donati ai monaci. Successivamente, nella seconda metà del sec. XII l’isola passò alle dirette dipendenze della Santa Sede con papa Innocenzo III il quale era in contrasto con la politica espansionista di Orvieto che voleva mettere le mani sull’isola per estendere i suoi domini. Dopo la morte di Innocenzo III, il Comune di Orvieto acquistò l’isola Martana e il Comune dell’isola diventò “Comune indipendente”. Le vicende storiche dei decenni successivi vedranno l’isola contesa tra Orvieto, Viterbo, i Di Vico, i signori di Bisenzo e la S. Sede. Col tempo l’Isola Martana finì con l’essere abbandonata dalla popolazione che lì vi viveva, spostatasi nel vicino paese di Marta, in un territorio più florido e meno solitario.
Attualmente l’Isola Martana è proprietà privata e non è dunque visitabile; tuttavia è possibile comunque circumnavigarla grazie a un apposito traghetto che parte dal porto di Bolsena di cui noi stessi abbiamo usufruito.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Rispetto al lago di Bolsena, l’isola Martana è collocata a sud del lago mentre Bolsena si colloca a nord est. Dal porto di Bolsena siamo partiti a tutta velocità verso la parete nord dell’isola, su di una comoda imbarcazione solitamente utilizzata per accompagnare i gruppi in visita.


Arrivati sotto la parete nord dell’isola che guarda Bolsena, la nostra guida ha rallentato e dopo averci fatto sistemare sulla prua ha iniziato a parlarci dell’isola.

Da questo lato l’isola forma come un’insenatura che crea una naturale protezione dal vento. La parete si presenta quasi verticale, di materiale vulcanico (prevalentemente tufo) e al centro è presente come una specie di grotta che i vulcanologi hanno ipotizzato sia come la parte centrale di un piccolo cratere vulcanico (ricordiamo che entrambe le isole del lago di Bolsena – l’isola Bisentina e l’isola Martana sono resti di crateri vulcanici). La spiegazione più accreditata dai vulcanologi è che la parete visibile sia solo la metà di quel che era il cratere, l’altra metà si ipotizza si sia spaccata sprofondando verso il centro del lago. Al di sopra di questa parete ci sono i resti, visibili ad occhio nudo, di un convento dei frati benedettini che avevano edificato una sorta di monastero su questa parte più alta dell’isola.
La guida che ci ha accompagnato ci ha spiegato inoltre che sotto il paese di Montefiascone, che domina la parete est del lago di Bolsena, c’è come un’enorme depressione che rappresenta una caldera di sprofondamento che si formò durante le ultime fasi di attività del vulcano Vulsino, circa 155.000 anni fa; allo stesso modo lo stesso lago di Bolsena rappresenta una caldera che si è formata dalla stessa attività del vulcano Vulsino. Ciò testimonia che non c’era un unico cratere, tutta la zona infatti era piena di piccoli crateri la cui attività ha portato al collasso della zona stessa. Le Isole Bisentina e Martana rappresentano il risultato più recente di queste attività vulcaniche. Durante una delle ultime attività del vulcano, tutto è andato giù di circa 150 metri (che è l’attuale profondità massima del lago) e il lago piano piano ha cominciato a formarsi grazie alle tante sorgenti che ci sono al suo interno che rappresentano la maggior fonte di alimentazione del lago, oltre all’acqua piovana.
Dopo questa spiegazione sulla formazione del lago e dell’isola, ci siamo spostati verso la parte esterna dove il nostro accompagnatore ci ha fatto notare la presenza di un emblema, un simbolo rotondo che ricorda Amalasunta, la regina dei Goti. Nel 535 questa regina fu imprigionata sull’isola Martana e poi uccisa da Teodato, il cugino/marito. Sullo sperone di roccia presente in questa parte dell’isola è stata posta una targa nel 1994, per commemorare i 1500 anni trascorsi dalla nascita delle regina.

Su questo versante dell’isola sono evidenti le colate laviche del vulcano, che scivolando verso il basso lungo il costone si sono consolidate (la roccia a primo impatto dà l’idea di essersi come fusa) formando diversi strati.

In quest’area è possibile notare come siano cresciute delle piante che non fanno parte dell’isola, tra cui soprattutto molti fichi d’india e ulivi selvatici. Questo fenomeno è dovuto al volo degli uccelli, che volando dall’isola alla terra ferma e viceversa portano nel loro viaggio diversi semi.

Proseguendo su questo versante abbiamo notato come l’isola diventa sempre più pianeggiante, con un territorio caratterizzato da piante di pioppi che sono le piante tipiche del lago di Bolsena che più avanti si mischiano con olmi e ontani lungo la battigia.
L’isola ospita tante specie di uccelli, stanziali e migratori; abbiamo potuto ammirare anatre, garzette (bianche e più snelle), cormorani, gabbiani reali, folaghe, aironi cenerini, moriglioni e nitticore. Qui l’isola appare più curata, e rappresenta la parte più fruibile dell’isola con un grande parco dove al centro ci sono due costruzioni (risalenti agli anni ’30).

La guida ci ha raccontato che sull’isola è presente una sorgente di acqua frizzante che viene giù dalla montagna, che ha un sapore leggermente ferruginoso. Inoltre, da dietro le costruzioni inizia un piccolo sentiero che porta alla parte alta dell’isola, fino al convento.
Spostandoci verso la parete ovest dell’isola, quella inaccessibile all’uomo, abbiamo continuato ad ammirare una ricca presenza di uccelli. Nell’osservare l’isola durante la circumnavigazione ci è stata profondamente evidente l’enorme differenza tra l’isola Martana e quella Bisentina in quanto la Bisentina presenta un territorio molto più ospitale rispetto alla Martana che è solo per 1/3 pianeggiante, mentre per i restanti 2/3 è montuosa.

Girando intorno al lato ovest dell’isola Martana, siamo tornati al punto di partenza del nostro giro di circumnavigazione e da lì e ricominciato la nostra traversata a tutta velocità per fare rientro al porto di Bolsena.
Il giro in barca è stata davvero un’esperienza eccezionale, non solo per la possibilità di poter vedere da vicino l’isola Martana e scoprirne le sue specifiche particolarità, ma soprattutto per la traversata sull’acqua con la velocità a regalarci un totale senso di libertà e leggerezza mentre il sole ci baciava con i suoi raggi e l’acqua ci rinfrescava con i suoi schizzi. Ci siamo letteralmente persi nell’ammirare l’azzurro intenso delle acque del lago, e a farci cullare da queste acque che si aprivano al nostro passaggio.


Consigliamo a tutti di fare questa splendida esperienza almeno una volta nella vita, inoltre essendoci la possibilità di partecipare a gite di gruppo è possibile concedersi un giro in barca anche abbattendo di molto i costi. Quindi se volete provare qualcosa di diverso, o semplicemente stupire qualcuno con qualcosa di particolare, un’esperienza di questo tipo può rappresentare davvero un’ottima soluzione. Fidatevi, ne rimarrete soddisfatti!!!