LE CURIOSITA’ CHE SI TROVANO A MARTA SONO:
SITO TEMPLARE CASTELL’ARALDO
COME ARRIVARE (il segnale GPS è piazzato sul punto esatto del Sito Templare Castell’Araldo, ma l’accesso è “in genere” chiuso sia all’esterno che all’interno. Per entrare a visitarlo noi abbiamo chiesto il permesso al possessore delle chiavi di entrambi i cancelli, se volete visitarlo contattateci sulle nostre pagine social e vi metteremo in contatto con il proprietario. In ogni caso nella descrizione vi mostreremo come si accede al sito).
Partendo dall’uscita della Strada Provinciale Verentana, proseguite sempre dritto su Via Laertina fino alla strada dove cominceranno i sampietrini dove noterete il Monumento ai Caduti. Qui girate a sinistra prima della piazza e seguite la strada (passerete sotto un ponte dopo poco). Continuate sempre dritto sulla strada che porta fuori dal paese, e tenetevi sulla sinistra continuando sulla strada principale al primo bivio. Dopo qualche centinaia di metri troverete sulla destra un cartello che indica “Comune di Marta – Sito Templare Castell’Araldo”. Sulla destra troverete l’ingresso che però è solitamente chiuso da una sbarra di ferro. Nel caso trovaste aperto, scendete nella vallata e seguite l’unico sentiero disponibile per pochi metri, fino a che di fronte a voi vedrete gli imponenti resti del Sito Templare. Il cancello è solitamente chiuso, ma se siete fortunati potrete trovare aperto sia l’accesso che in cancello d’ingresso.

Castell’Araldo fu un importante Precettoria Templare, infatti oltre alla chiesa era presente anche il castello. Nel 1255 il Precettore era Fr. Bencivenni d’Assisi. Dopo la soppressione dei Templari, il sito passò da un proprietario all’altro fino quasi alla totale distruzione. Uno degli scontri più violenti per ottenerne il suo possesso, fu proprio tra la famiglia Di Vico e la Curia Romana.
Nel 1330 il sito è degli Ospedalieri e dipende dal Priorato di Pisa. Nel 1369 il sito fu nominato come residenza degli Ospedalieri e fu dichiarato parte della nuova diocesi. Nel 1450 il castello cadde in rovina, probabilmente a causa di un attacco armato. Un documento della Precettoria dimostra che nel 1602 il castello era quasi completamente abbattuto e anche la chiesa annessa aveva bisogno di urgenti riparazioni.
Nei secoli successivi ci furono ulteriori discussioni sulla proprietà di Castell’Araldo fino al 1870, quando gli interessi degli Ospedalieri vennero meno, e alla fine dell’800 il sito fu ceduto al comune di Marta.
Fino a qualche anno fa, nel sito veniva costruito durante le feste natalizie, il classico presepe che attirava centinaia di persone che si riunivano da Marta e altri paesi limitrofi.
Recentemente sono stati completati i lavori di recupero della chiesetta e delle strutture adiacenti, fino a qualche anno fa in stato di completo abbandono. La chiesa qui presente è stata utilizzata per celebrare la Santa Messa fino alla fine degli anni ’50. Oggi vi si svolgono solo feste e cerimonie “Templari”. La chiesa era titolata alla Madonna SS.ma delle Grazie e ai SS. Pietro e Paolo e vi si svolgevano due grandi celebrazioni liturgiche, a Maggio e a Settembre, che richiamavano tutta la popolazione che vi accorreva in pellegrinaggio.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Prima di tutto vorremmo ringraziare le persone del gruppo Facebook di Marta che ci hanno indicato chi contattare per poter visitare il Sito Templare, di conseguenza il nostro principale ringraziamento va al signor Antonio che è stato così gentile da accoglierci all’interno della struttura aprendoci entrambi i cancelli.

Superata la sbarra di ferro d’accesso “Commanderia Castell’Araldo”, il sentiero che porta al cancello è molto semplice da percorrere e agibile per chiunque. Arrivati al cancello d’entrata, il sentiero diventa in lastre di pietra partecipando alla bellezza dell’ingresso al sito. Si nota immediatamente una delle strutture del sito, un rudere alto poco più di 2 metri, ma purtroppo non si riesce a capire a cosa appartenesse di preciso.

Dopo pochissimi metri si vedono chiaramente (ma anche da fuori al cancello d’entrata), 2 pareti enormi che sovrastano l’intera area. Sulla prima a destra si può notare come sulla parte più vicina alla chiesetta, sul fondo sia stata ricostruita parte della base con dei mattoni di epoca moderna, probabilmente per tenere in piedi il rudere. Sulla parte in alto invece sono presenti 2 fori a finestra.

La seconda parete invece, spostata più a sinistra ma perfettamente parallela alla prima, è più alta e intatta rispetto alla sua “vicina”, infatti non ha avuto bisogno di manutenzione. Una finestra è presente anche su questo lato, ma stavolta è piazzata molto in basso. Inoltre accanto alla finestrella è presente un arcata (probabilmente un punto d’accesso alla struttura originale).

La lavorazione della pietra è molto antica e si nota sopratutto nella parete di sinistra in quanto è rimasta al suo stato originale. Tra le 2 pareti è presente una grata che copre una buca (no, non è quello a cui state pensando ma a quello ci arriveremo tra poco, in ogni caso non sappiamo se sia stato un pozzo o altro).
Infine nell’area adiacente alla chiesa, è presente una piccola buca e ci è stato riferito dal signor Antonio che quello fosse l’ingresso alle cripte (questa volta si, avete pensato bene 😀 e magari fosse visitabile!).

La chiesa presenta una struttura molto semplice. Esternamente ha un tipico profilo a capanna, all’interno vi è un’unica aula con pavimento in cotto e tetto a capriate con soffitto a volta. Sull’altare era presente un affresco raffigurante la Vergine Maria con in braccio il bambino Gesù che però ad oggi risulta perso in quanto, a seguito del crollo del tetto, è stato trafugato da mani ignote. Ben poco oggi è presente all’interno, giusto qualche banco e pochi suppellettili e stendardi recanti l’effigie del simbolo dei Templari.


Insomma il Sito Templare di Castell’Araldo è sicuramente interessante da vedere. Peccato non sia visitabile al pubblico in qualsiasi momento. Consigliamo al comune di Marta di renderlo accessibile a tutti perché ne vale la pena!
GROTTA DELLE APPARIZIONI
COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile)
Partendo dall’uscita della Strada Provinciale Verentana, proseguite sempre dritto su Via Laertina fino alla strada dove cominceranno i sampietrini dove noterete il Monumento ai Caduti. Qui girate a sinistra prima della piazza e seguite la strada fino a vedere una piccola rotonda sulla destra, prendetela e proseguite dritto fino a che sulla destra non vedrete un’antica struttura con in alto 4 archi. Esattamente ai piedi di questa struttura c’è un piccolo cancelletto d’ingresso che conduce alla Grotta delle Apparizioni.
La Grotta delle Apparizioni è facilmente raggiungibile in quanto si trova all’incrocio tra via Verentana e via Capodimonte, molto vicina alla Torre dell’Orologio. Il nome trae origini dall’evento che qui vi si verificò il 19 maggio del 1948. In origine questo luogo era una semplice cantina ma in seguito all’apparizione della Vergine Maria a tre bambine diventò ben presto un luogo di devozione richiamando fedeli da tutto il viterbese (e non solo) facendo diventare Marta meta di un costante pellegrinaggio.
Significativa fu la visione avuta da Orlando Maurizi, al quale la Madonna rivelò che l’indomani in quel luogo si sarebbero compiuti due miracoli. Questa notizia fece così clamore che si costituì una commissione di controllo formata da un frate cappuccino, l’allora parroco di Marta don Liberato Tarquini, le autorità provinciali e quelle del paese di Marta. Il primo miracolo, che si compì il giorno dopo, fu quello in favore di una bambina che era stato colpita da un male incurabile ad un braccio (la storia racconta che ne guarì come d’incanto). Ma ciò non bastò a convincere il frate cappuccino della santità di quanto era accaduto tanto che arrivò a dire ai presenti che la Madonna in realtà non era apparsa a nessuno in quanto non si erano verificato tutti i miracoli annunciati. Ma proprio mentre il frate cappuccino diceva queste parole la storia racconta che il sole cominciò a roteare in cielo creando mille colori davanti agli occhi di tutti i presenti che in coro iniziarono ad urlare “Viva Maria”. Lo stesso frate, incredulo davanti quanto stava accadendo, ritornò sui suoi passi ammettendo di essersi sbagliato.
Quella che era una cantina oggi è una grotta molto suggestiva che negli anni è stata adornata di numerosi ex voto che la gente ha lasciato come testimonianza delle grazie ricevute, ma sono tante anche le foto che qui vengono lasciate dai visitatori che vengono a chiedere aiuto per sé o per i propri cari.
La Grotta è sempre aperta, tutti vi possono accedere liberamente sia di giorno che di notte. Alle 15 ogni giorno qui viene recitato il Santo Rosario.

Rispetto ai miracoli e alle apparizioni mariane che qui si sono verificate, la Chiesa non si è mai espressa nel riconoscerle tanto che ad oggi la Grotta non è considerata ufficialmente un luogo di culto.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Prima di salire verso la Torre dell’Orologio ci siamo intrattenuti presso la Grotta. A primo impatto colpisce la cura con cui viene tenuto questo posto, simbolo dell’attaccamento che la popolazione martana ha per questo posto.


È molto suggestivo addentrarsi nella grotta, con una lunga discesa di gradini che porta ad un piccolo spazio dove è collocata la statua della Vergine Maria (proprio nel punto in cui la storia racconta dell’apparizione della Madonna alle 3 bambine) e un inginocchiatoio dove ci si può fermare per un momento di preghiera e di raccoglimento.
Si perde il conto nel guardare tutti gli ex voto qui lasciati come testimonianza, e innumerevoli sono anche le fotografie e i rosari appesi lungo le pareti. L’ingresso che porta alla grotta costeggia la strada, è in piano e ben tenuto, quindi facilmente percorribile. Anche la discesa che porta alla grotta non è una discesa impegnativa, ma essendo un posto abbastanza stretto consigliamo di prestare attenzione a tutte quelle persone che soffrono gli spazi chiusi, noi infatti abbiamo avuto la fortuna di visitare questo posto in un momento in cui non c’era nessuno, potendoci muovere con facilità e non soffrendo molto l’aria che in un ambiente così chiuso non è delle migliori.


PASSEGGIATA LUNGOLAGO
COME ARRIVARE: (il segnale GPS porta al punto esatto dove inizia la Passeggiata Lungolago, dal lato del porticciolo, ma potete parcheggiare il vostro veicolo nel grande parcheggio prima del porto).
Partendo dall’uscita della Strada Provinciale Verentana, proseguite sempre dritto su Via Laertina fino a che passerete sopra un piccolo ponticello con sotto il fiume. Qui prendete subito la via a destra dopo il ponticello, e proseguendo dritto troverete un grande parcheggio dove potrete fermare la vostra auto. Qui sarete all’inizio della Passeggiata Lungolago, che riconoscerete facilmente dalla presenza del porticciolo sulla destra e il parco pubblico sulla sinistra.
A Marta, lungo le sponde del lago di Bolsena, c’è un bel giardino con un viale che gli abitanti del posto chiamano “Passeggiata”. La “Passeggiata” è caratterizzata da un viale contornato da alberi dal quale poter ammirare le 2 isole Martana e Bisentina all’interno della splendida cornice del lago di Bolsena. Percorrendo tutta la Passeggiata è possibile raggiungere anche il porto di Marta. È un posto ricco di verde nel quale godersi un po’ di relax e l’aria salubre del lago di Bolsena passeggiando o sostando sulle panchine presenti lungo il viale. Durante i week-end nei mesi estivi lungo il viale vengono allestite anche bancarelle e mercatini.
L’origine di questa “Passeggiata” si deve al podestà Luigi Donati, a cui il giardino è dedicato, il quale alla fine degli anni ’20 fece costruire un muraglione tra la sponda del lago e le fondamenta delle case al fine di proteggere l’abitato dalle tempeste del lago che ne potevano causare l’erosione (piccola curiosità: intorno al 1900 Marta era chiamata la “piccola Venezia del lago” in quanto le acque del lago di Bolsena lambivano direttamente le abitazioni). Il progetto diede vita ad un terrapieno che rappresentò lo spazio sopra il quale venne creato il giardino pubblico di cui la Passeggiata fa parte.
Il progetto iniziale prevedeva un terrapiano largo 18 metri che venne poi amplicato a 35, portando anche alla costruzione del porticciolo per agevolare i pescatori che tornavano dalla pesca.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Questa passeggiata è davvero piacevole da percorrere. Ci si rilassa in mezzo al verde, sotto l’ombra degli alberi (nel caso la si percorra in estate) e respirando l’aria del lago e ammirandolo da una posizione davvero privilegiata. Abbiamo avuto la fortuna di venire a Marta in inverno ma anche a luglio, quando lungo il viale abbiamo trovato tantissime bancarelle di vario genere, dalla bigiotteria artigianale all’abbigliamento, passando per oggetti etnici e cibo.

Passeggiando lungo il viale è anche possibile ammirare varie specie volatili nuotare nel lago (è anche disponibile su uno dei lati estremi del viale, un piccolissimo ingresso separato dal muretto). Uno degli aspetti più belli a nostro modo di vedere, è quando cala la sera e i lampioncini illuminano i vari locali presenti e il viale alberato, dando al lungolago un’atmosfera suggestiva e fiabesca rilasciando un apprezzabile senso di pace. Un posto molto romantico dove fermarsi con la propria dolce metà, sedendosi sulle panchine di fronte al lago lasciandosi accompagnare dal rumore delle sue acque.


BORGO DEI PESCATORI
COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile)
Partendo dall’uscita della Strada Provinciale Verentana, proseguite sempre dritto su Via Laertina fino alla strada dove cominceranno i sampietrini dove noterete il Monumento ai Caduti. Girate a destra verso il lago e prendete la stradina a sinistra che costeggia il lago e seguitela per pochi metri fino a che sulla destra noterete una spiaggetta con parcheggiate le barchette dei pescatori. Di fronte vedrete le varie abitazioni che fanno parte del Borgo dei Pescatori.
Il Borgo dei Pescatori è una zona del comune di Marta che si affaccia sulla sponda meridionale del Lago di Bolsena. Le case si affacciano direttamente sul lago, e sulla spiaggia che ospita le imbarcazioni dei pescatori che tutti i giorni rendono onore a questa tradizione secolare. Sono presenti inoltre delle panchine lungo tutta la costa, fino a raggiungere anche un piccolo parco.
All’interno del Borgo dei Pescatori, in via Amalasunta 106, è presente un’abitazione particolare. Leggenda dice si tratti della “Casa di Tomao“, il leggendario pescatore che portò sull’Isola Martana la Regina Amalasunta e che tenne i contatti tra la Regina dei Goti e la popolazione martana.
LA NOSTRA ESPERIENZA
E’ sicuramente suggestiva come località. Le piccole imbarcazioni adagiate sulla spiaggia, le reti ancora ferme sui loro alloggiamenti, vedere i pescatori a lavoro, le varie panchine lungolago sotto l’ombra degli alberi colorati, il piccolo parco in fondo… tutto questo, fa del Borgo dei Pescatori una meta suggestiva da visitare assolutamente.




E’ stato rilassante poterci fermare ad ammirare lo splendido Lago di Bolsena da questo punto. Consigliato!