Le origini del nome di Onano sono incerte ma da notare la particolarità del nome che è polidromo (si può leggere infatti sia da sinistra verso destra che viceversa e si otterrà sempre la stessa pronuncia). In ogni caso sono 2 le ipotesi sulle origini del nome:
La prima è che derivi dalla divinità etrusca Uni, la Dea del cosmo. Mentre la seconda si rifà alla desinenza latina Anus, in tutta probabilità che il nome Onano ricordi il gentilizio di un antico latifondista che aveva grandi proprietà nel territorio.
Nel periodo terziario e quaternario la zona fu preda del vulcanesimo particolarmente violento in quel periodo, ma alcuni ritrovamenti dimostrano che appena possibile sia gli animali che l’uomo stazionarono qui. In questa zona vissero prima gli Umbri poi gli Etruschi che quando presero possesso della zona la chiamarono “Tuscia”. Si trattava di pastori e agricoltori, ma da alcuni ritrovamenti si può dedurre che un qualche tipo di centro abitato sorgesse proprio dove si trova l’attuale paese.
Dopo l’occupazione romana, i coloni determinarono i 4 gruppi di abitanti del “pagus” onanese, i quali diventeranno poi i 4 “borghi” che diedero origine al centro abitato di Onano. Si dice che l’evangelizzazione di Onano avvenne sin dall’inizio di detta religione e che Odoacre nel 480 d.C. distrusse le 4 chiese nate nei rispettivi borghi ma ciò è improbabile visto che da quanto ne sappiamo, Odoacre appoggiava il cristianesimo.
Si ritiene quindi che l’evangelizzazione di Onano avvenne dopo l’Editto di Costantino e che la distruzione delle chiese avvenne dopo il passaggio di Odoacre. Le chiesette nacquero quindi proprio dove già sorgevano i luoghi di culto precedenti.
La prima distruzione di Onano avvenne quindi nel periodo delle guerre goto-bizantine con le invasioni barbariche. Dopo la prima distruzione si comincia a parlare del “castello di Onano“, come fortezza e unico centro abitato. Alla metà del VI secolo gli abitanti rimasti scelsero di costruire la “rocca” sull’altura del monte, e nella parte più bassa detta “monticello di San Giovanni” eressero la loro prima pieve che fu dedicata al Battista perché si narra che il Santo propagatore della fede per primo aveva battezzato gli onanesi in quel luogo.
Fino al XII secolo non si hanno più notizie di Onano, in nessun documento viene nominato il paese. Sembra però essere certo che nel periodo poco prima del 1100 e nel 1185 ci furono ulteriori attacchi ad Onano che venne così distrutta più volte. La prima testimonianza scritta risale al XII secolo in un documento che riporta l’appartenenza del borgo al Conte Marcantonio di Montemarte.
Da questo periodo Onano si trovò coinvolta in vicissitudini tra Guelfi e Ghibellini. Nel 1215 poi i Visconti di Campiglia lo dettero in pegno a Orvieto e per molto fu conteso tra quest’ultima e il papato, per poi tornare sotto il dominio di Roma. Nel 1355 poi Innocenzo VI concesse per 10 anni metà dell’abitato a Pietro Farnese lasciando il resto alla Santa Sede, fino a quando poco prima del 1400 subentrarono i Monaldeschi della Cervara, una famiglia di origini francesi che già possedevano vari castelli.
Ad Ermanno, che era tra i più illustri della famiglia Monaldeschi, fu concesso il feudo (che all’epoca apparteneva per metà alla Camera Apostolica) da Papa Benedetto XII. Dopo la morte di Ermanno nel 1337, i suoi 4 figli si divisero dando origine a 4 diverse famiglie: Monaldeschi della Cervara, del Cane, della Vipera e dell’Aquila ognuna col proprio stemma. Corrado, uno dei figli del defunto Ermanno, venne accusato di omicidio ad Orvieto e fu costretto a fuggire e a rifugiarsi ad Onano, e qui ereditò il feudo del paese e adottò lo stemma della cerva.
Egli volle fissare la sua abitazione a Onano e fece edificare un palazzo dove ora sorge l’attuale castello. Il castello attuale fu fatto costruire però dai suoi nipoti, Corrado e Luca figli di Bernardo, nella prima metà del 1400. Nel 1404 i due ebbero la metà di Onano da Papa Bonifacio IX, e nel 1411 Papa Giovanni XXIII confermò questo titolo ai 2 fratelli.
Nel 1505 il feudo passò a Gentile che ne rimase unico proprietario. L’ultimo discendente della famiglia Monaldeschi che regnò su Onano fu Luca III, prepotente e senza scrupoli che si narra usò il suo potere per accaparrarsi tutte le donne onanesi. A causa di alcuni avvenimenti, Luca III dovette scontare una pena alla quale però riuscì a cavarsela consegnando solo il feudo e il castello di Onano, fino a che Pio IV nel 1561 consegnò il castello al cardinale Giulio Ascanio Sforza.
Da questo momento Onano fu in possesso degli Sforza fino al 1712. L’ultimo al comando degli Sforza fu il Duca Federico che morì nel 1712 e Onano tornò sotto il dominio della Camera Apostolica per conto del commissario Pietro Conestabile. Verso la fine del 700′ il feudo venne dato al miglior offerente, in questo caso Carlotta Denham desiderosa di riportare il Castello Monaldeschi al suo antico splendore.
Carlotta sposò Antonio Bosquet, medico chirurgo dentista alla corte de Re di Francia. E’ proprio in questo periodo che il castello viene soprannominato “Castello Madama”, per come veniva chiamata Carlotta dagli abitanti “Madame”. Dopo la morte di Carlotta il feudo andò agli eredi Bosquet fino ai giorni nostri. Nel 1870 la famiglia Pacelli si trasferì in un ala del castello ed Eugenio Pacelli, divenuto poi Papa Pio XII, fino al 1908 soggiornò qui tutte le estati.
Attualmente il Palazzo Monaldeschi è sede del Comune di Onano.
foto copertina presa dal sito di lacitta.eu