LE AREE NATURALI PRESENTI A ORIOLO ROMANO SONO:

FAGGETA MONTE RASCHIO

COME ARRIVARE: (il segnale GPS porta nel punto in cui potrete entrare nella Faggeta solamente a piedi, quindi per parcheggiare la vostra auto seguite la descrizione)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto. Dopo pochi metri sulla destra vedrete la facciata della Chiesa di San Giorgio esattamente di fronte alla scalinata che si trova sulla sinistra che porta alla piazza principale. Entrate con la macchina nella rotonda della chiesa e prendete la piccola stradina che si trova alla sinistra della chiesa, e proseguite sempre dritto tra le abitazioni, entrando in una fitta campagna dopo poche centinaia di metri. Proseguite sempre dritto, fino a notare sulla vostra destra una specie di parcheggio nel verde (lo riconoscerete anche dal tavolo di legno da pic-nic che è stato messo).

Ora avete 2 opzioni:

– La prima è quella di lasciare il mezzo qui (è un posto sicuro dove lasciare la vostra auto) e farvi un pezzo in salita a piedi di circa 300 metri (la strada da fare è quella descritta nella seconda opzione ma facendola a piedi).

– La seconda è evitare il pezzo di strada in salita a piedi, e farla con la macchina (molto meno faticoso ma poi dovrete lasciare la macchina all’interno del bosco completamente isolata e dove teoricamente non potrebbe stare, quindi vi consigliamo caldamente la prima scelta). In ogni caso se decidete di portare la vostra auto fin su, dovrete superare l’entrata del parcheggio, e prendere subito la prima stradina a destra. Proseguite sulla salita fino a trovare un ingresso di scale in legno sulla vostra sinistra, e lì sullo spiazzaletto a sinistra potete provare a lasciare l’auto ma non è una buona idea a nostro modo di vedere, a meno che non rimaniate qui dove sono i braceri dove potrete allora controllarla, ma se intendete addentrarvi nella Faggeta vera e propria, allora scegliete assolutamente la prima opzione.

Qualunque scelta abbiate fatto la vostra escursione comincia da queste scale in legno

La Faggeta di Oriolo Romano si trova all’interno del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano. Nel 2017 è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio naturale dell’umanità. Questa splendida foresta posta sul Monte Raschio, si trova a 440 metri sopra il livello del mare fino alla vetta di 542 metri, ma questo è un dato molto particolare visto che le comuni faggete non crescono prima dei 700 metri di altitudine, ma grazie alle condizioni favorevoli del suolo la Faggeta di Oriolo Romano riesce in tale diversità. Il perché è da attribuire alle forti correnti umide che arrivano dal vicino Lago di Bracciano che favoriscono un microclima fresco e umido, adatto per la crescita della faggeta.

Ma non è tutto. Secondo uno studio del 2019 svolto dall’Università degli Studi della Tuscia, all’interno dell’area sono presenti svariati faggi e cerri alti fino a 45 metri, un dato estremamente raro considerando che in tutta Europa ce ne sono giusto una decina, considerando anche le particolari condizioni in cui crescono. Tra gli innumerevoli faggi presenti, c’è però da citarne uno in particolare, il “Faggio dei Piccioni”. Il suo nome deriva dal fatto che gli Altieri lo utilizzavano come punto di riferimento proprio per il richiamo dei piccioni.

LA NOSTRA ESPERIENZA

La nostra scelta è stata quella di lasciare la macchina al parcheggio sicuro, e farci la salita a piedi. La prima cosa che abbiamo notato è stato il cambio di temperatura nel momento in cui stavamo percorrendo la salita, si avvisa nettamente l’abbassamento della temperatura di diversi gradi, che in giornate calde fa sicuramente piacere dato che vi permette di trovare un po’ di refrigerio. Arrivati alle scalette in legno (quelle della foto qui sopra), si vede subito la segnaletica con il tempo di percorrenza per arrivare su in cima al Monte Raschio (il nostro obiettivo). Da qui abbiamo cominciato la nostra esplorazione.

Nell’area sono presenti un fontanile (molto simile a quelli presenti in paese) e un paio di tavoli e panche in legno adatti per un pic-nic all’aperto, inoltre c’è anche un braciere per cucinare la carne ma in realtà non è esattamente usufruibile in quanto avrebbe bisogno di manutenzione dato che la base strutturale manca in parte, e quindi bisogna adattarsi in qualche modo.

Noi ad esempio siamo andati per una brace con amici e per usare il braciere ci siamo ingegnati con l’aiuto di alcuni sassi raccolti a terra. Da questa zona abbiamo intrapreso il sentiero (foto al centro) che porta dritto nel cuore della Faggeta.

Cominciamo col dirvi che il sentiero a terra è sempre ben visibile e che quindi è praticamente impossibile perdersi in quanto la strada è unica e vi porterà dritti alla cima del Monte Raschio, il percorso è pieno zeppo di faggi.

La prima cosa interessante che si può vedere, una volta entrati nel cuore della faggeta, è il grande cerro! La sua particolarità sono le dimensioni di altezza e circonferenza. Numerosi sono i funghi alla base delle radici e ai tronchi degli alberi, alcuni sono enormi ma non sappiamo se siano commestibili o meno.

Proseguendo il sentiero, oltre alle varie segnaletiche, se aguzzate la vista a terra potrete intravedere un cartello in legno con scritto “Faggeta”, ma non è detto che lo riusciate a trovare dato che le foglie potrebbero facilmente coprirlo. Oltre ai vari cartelli, per aiutare ad orientarvi, potrete anche controllare i vari paletti e sassi che sono stati colorati di bianco e rosso. Seguiteli e sarete sicuri che la strada sarà sempre giusta.

Ad un certo punto arriverete ad un grosso fosso, dove per proseguire dovrete fare una grossa curva a U a destra, e in questo punto è presente un’altra segnaletica, ma da qui, quest’ultime scarseggiano parecchio quindi dovrete continuare a seguire il piccolo sentiero a terra e i paletti colorati. A farci compagnia nel lungo tragitto, ci sono stati anche alcuni frutti di bosco, forse bacche e more (purtroppo acerbi). Quando a terra vedrete alla vostra sinistra una specie di piccolo riparo formato da alcuni rami significa che siete quasi arrivati!

Il vostro obiettivo lo riconoscerete quando vedrete un grosso traliccio con delle targhe annesse, questa è la cima del Monte Raschio, e siete esattamente a 542 metri d’altezza! Proprio in questa zona è presente anche un particolare faggio, chiamato il “Faggio del Piccione”. Sopra quest’albero infatti, la famiglia Altieri aveva posto un richiamo per i piccioni, da cui il nome appunto.

Quest’esperienza è stata molto particolare e per noi che amiamo le escursioni all’aperto è stata sicuramente magnifica, anche se abbastanza faticosa per chi non è abituato.

MOLA DEL BISCIONE

COME ARRIVARE: (il segnale GPS porta nel punto dove si trova la Mola del Biscione e si può andare solo a piedi, ma per parcheggiare la vostra auto seguite la descrizione)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto fino a che sulla vostra destra non vedete la chiesa di San Giorgio e alla vostra sinistra una scalinata circolare. Qui continuate ad andare dritto fino a che sulla destra non vedrete un edificio con l’insegna della “BOTTEGA DEI SAPORI”. Qui prendete la strada a sinistra (c’è un cartello che indica a sinistra PARCO DELLA MOLA), e proseguite dritto. Tenete d’occhio i cartelli marroni, tra non molto ne troverete un altro uguale al precedente che indica sempre PARCO DELLA MOLA, ma stavolta a destra, seguite l’indicazione. Dopo pochi metri al primo incrocio ancora una volta c’è lo stesso cartello stavolta a sinistra, quindi svoltate in quella direzione. D’ora in poi nessuna indicazione, dovrete solo seguire  la stessa strada asfaltata, non abbiate paura di perdervi, sembrate dispersi nel nulla ma la strada da seguire è unica non potete sbagliare da questo punto in poi, dopo un po’ troverete sulla vostra destra un cartello marrone che indica la presenza di alcuni resti di una Strada Romana. Questo vuol dire strada corretta 😉

Non vi resta che continuare ad andare dritti (la strada comincerà a farsi un po’ dissestata, in un paio di punti dovrete andare a passo d’uomo) ma superata la parte peggiore, finalmente vedrete lo spiazzale per parcheggiare la vostra auto! Ora siete arrivati al Parco della Mola, vi basterà oltrepassare l’entrata a sinistra e sorpassare il ponticello in legno.

La Mola del Biscione è un’area dove si trova un antico mulino ad acqua, inoltre in questo luogo, sono presenti delle sorgenti naturali di acqua solfurea con una concentrazione di gas come l’anidride carbonica e l’idrogeno anche sopra il livello massimo consentito al limite della letalità. A pochi metri da queste sorgenti si può vedere la cascatella della Mola sul Fiume Mignone.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Questo è senz’altro uno dei luoghi più belli di Oriolo Romano! Già la strada che bisogna fare per arrivare è suggestiva in quanto bisogna passare letteralmente in mezzo la natura, tra l’altro nel percorso si trovano anche i resti di un’antica strada romana ma per questo vi rimandiamo alla sezione “aree archeologiche“. Una volta arrivati si trova parcheggio sempre di fronte all’entrata. La prima cosa che abbiamo notato, appena scesi dall’auto (e che noterete sicuro anche voi) è l’odore di zolfo molto pungente, (tranquilli però, dopo poco ci farete il naso) 😀


Da qui siamo scesi verso il basso, e sulla destra abbiamo visto subito un’area pic-nic dove 2 tavoli con panche di legno sono disponibili per una bella abbuffata (ne abbiamo approfittato anche noi quando siamo andati a fare acqua-trekking al Fiume Mignone). Dall’altro lato invece (prima di attraversare il ponticello) si trova un cartello che segna un’area barbecue dove ci sono altri tavoli e una piccola zona dove poter accendere la brace, anche se in realtà noi non l’abbiamo trovata molto sicura in quanto non ci sono dei bracieri appositi.

Riprendendo poi il ponticello (tra l’altro molto bello il rumore d’accompagno dell’acqua che scorreva sotto i nostri piedi) abbiamo proseguito in discesa, arrivando all’area della sorgente sulfurea (la cosa più bella a nostro parere).

La sorgente è contornata da alcuni sassi ben disposti per crearne il perimetro, che lasciano un solo spazio verso l’esterno dove l’acqua scorre fuori e finisce nel ruscello. Noi siamo andati nel periodo estivo e l’acqua era abbastanza pulita, ma tornando anche in un periodo più “freddo” l’acqua ovviamente tende a sporcarsi di foglie e quant’altro, visto che nessuno viene più qui in quel periodo. All’interno della pozza, l’acqua non è alta, quindi adatta anche per i bambini (almeno 4 o 5 anni), sarà alta quasi un metro circa, e il suolo non è fastidioso come si possa pensare, bensì è rigido e non fangoso.

Ma il bello deve ancora venire! Dalla sorgente parte un mini percorso dove si forma una piccola stradina di acqua che va a finire in uno splendido geyser! Qui c’è da divertirsi, ma per prima cosa vi avvisiamo di fare estrema attenzione, in quanto si, sarà anche favoloso stare immersi in una bolla d’acqua con idromassaggio incorporato gratis, ma vi assicuriamo che dopo massimo 15 minuti all’interno, vi comincerà a pizzicare la gola in quanto i gas che causano quell’odore pungente di zolfo arrivano proprio da questa fonte! Vi consigliamo caldamente di non esagerare ma di sostare all’interno per un massimo di 15 minuti. In ogni caso anche all’interno del geyser, l’acqua non raggiunge oltre il metro d’altezza.

In quest’area è ben visibile inoltre l’antico Mulino ma per questo vi rimandiamo alla sezione “Monumenti“, invece subito oltre la pozza d’acqua (proprio di fronte al mulino), è presente un altro tavolo per un pic-nic. Ma non è finita qui!

Proseguendo la strada che punta dritta tra questo tavolo e il mulino, si arriva dopo pochissimi metri ad una cascatella che arriva dal Fiume Mignone (è possibile anche salire in cima questa cascata ma per sapere come fare vi rimandiamo alla sezione del “Fiume Mignone“. La cascata cade in un’altra pozza d’acqua non proprio adatta per un bagno perché non è pulitissima, ma in ogni caso molto bella da vedere.

Per ultimo, ma non per importanza, subito prima della cascata sulla destra, è presente una sorta di muro fatto in pietre, che rappresenta probabilmente una parte della diga del fiume, costruita in passato. Può essere divertente (ma anche pericoloso) provare a scalarla per arrivare in alto dove c’è una finestrella centrale da cui poter provare a uscire (ma volendo si può arrivare da quella parte anche prendendo una strada più lunga ma non pericolosa, per sapere come vi rimandiamo alla sezione “Fiume Mignone”).

Insomma, le cose belle da fare in questa zona non mancano!!!

FIUME MIGNONE

COME ARRIVARE: (il segnale GPS porta nel punto in cui comincia il Fiume dove si può andare solo a piedi, ma per parcheggiare seguite la descrizione).

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto fino a che sulla vostra destra non vedete la chiesa di San Giorgio e alla vostra sinistra una scalinata circolare. Qui continuate ad andare dritto fino a che sulla destra non vedrete un edificio con l’insegna della “BOTTEGA DEI SAPORI”. Qui prendete la strada a sinistra (c’è un cartello che indica a sinistra PARCO DELLA MOLA), e proseguite dritto. Tenete d’occhio i cartelli marroni, tra non molto ne troverete un altro uguale al precedente che indica sempre PARCO DELLA MOLA, ma stavolta a destra, seguite l’indicazione. Dopo pochi metri al primo incrocio ancora una volta c’è lo stesso cartello stavolta a sinistra, quindi svoltate in quella direzione. D’ora in poi nessuna indicazione, dovrete solo seguire la stessa strada asfaltata, non abbiate paura di perdervi, sembrate dispersi nel nulla ma la strada da seguire è unica non potete sbagliare da questo punto in poi, dopo un po’ troverete sulla vostra destra un cartello marrone che indica la presenza di alcuni resti di un’antica Strada Romana. Questo vuol dire strada corretta 😉

Non vi resta che continuare ad andare dritti (la strada comincerà a farsi un po’ dissestata, in un paio di punti dovrete andare a passo d’uomo) ma superata la parte peggiore, finalmente vedrete lo spiazzale per parcheggiare la vostra auto! Ora siete arrivati al Parco della Mola, vi basterà oltrepassare l’entrata a sinistra e sorpassare il ponticello in legno, ma per arrivare al Fiume Mignone per fare escursione, o meglio “acqua trekking”, dovrete fare una piccola deviazione.

Avete 2 opzioni:

– La prima è nel caso vogliate solo fare qualche foto alla cascatella del fiume, in questo caso vi basterà oltrepassare la pozza d’acqua surfurea e il mulino entrando nello spiazzo tra di loro. Il rumore della cascata vi guiderà.

– La seconda invece è nel caso vogliate fare una vera escursione “acqua-trekking”. Appena superato il ponticello in legno, vedrete alla vostra destra un piccolo sentiero in salita, prendetelo. (Nella foto qui sotto, il sentiero è quello che si trova frontale al cartello della segnaletica).

Appena possibile mettetevi sulla sinistra cercando di “aggirare” il grande mulino, mettendovi praticamente sopra di lui alle sue spalle. Alla vostra sinistra vedrete una sorta di porta/finestra che vi indirizzerà dentro il mulino, ma voi dovrete ignorarla e andare oltre, dopo pochissimi metri vi ritroverete sopra la cascata del fiume e da qui potrete cominciare la vostra escursione. Pronti a sporcarvi i piedi? 😀

Il Mignone è un fiume che nella sua parte centrale segna il confine tra la provincia di Roma e quella di Viterbo. Il fosso della Strega e il fosso Pusugliano sono 2 torrenti che unendosi diedero origine a questo fiume. Il percorso iniziale è per lo più costituito da torrenti, e il suo corso nel tempo ha scavato molte gole profonde che conservano oggi specie vegetali e animali piuttosto rare, mentre la parte finale è più fluviale e quindi anche più accessibile per l’uomo. Tra i principali affluenti del fiume possiamo citare il Biscione, da qui “Mola del Biscione”, che è riconosciuta come “Sito di Interesse Comunitario”. Nei pressi di questa zona è possibile vedere i resti di un ponte che fu realizzato da travatura dormiente in legno fissata su 3 pilastri in muratura. Il Mignone è stato utilizzato per molto tempo anche come fonte idrica per alimentare la città di Civitavecchia fino al 1920.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Prima di tutto vi avvisiamo…. se volete seguire la nostra stessa strada vi conviene fornirvi di pazienza e voglia di sporcarvi di acqua e fango! Quindi nell’eventualità portatevi un ricambio completo. La prima cosa da fare assolutamente (e che ovviamente abbiamo fatto anche noi) è farsi un selfie con la cascata alle spalle! Sfidiamo chiunque a non avere voglia di fotografarsi in una situazione simile.

Una volta fatto ciò ci siamo addentrati nel corso del fiume, e abbiamo cominciato a immergere un po’ i piedi (acqua bella fredda). Il percorso in realtà non è chissà quanto vario (noi abbiamo semplicemente seguito il corso del fiume fino a che l’acqua cominciava a diventare un po’ troppo alta, almeno un metro), più o meno rimane sempre uguale (almeno fino a dove siamo arrivati noi), ma è comunque molto appagante cercare di arrivare il più lontano possibile cercando di superare svariati ostacoli formati da interi tronchi caduti in acqua e piccoli saltelli tra i sassi nel fiume.

In ogni caso, durante il tragitto abbiamo avuto modo di fare foto molto belle, siamo stati anche molto fortunati a trovare dei giusti soggetti in momenti perfetti! Come ad esempio queste specie di piante.

Ma sicuramente i momenti che hanno “fruttato” foto migliori, sono stati quelli del viaggio di ritorno, quando il sole è salito in cattedra e ha portato allo scoperto colori più belli e accesi, e sopratutto ospiti “desiderati”. Alcuni siamo riusciti a immortalarli, altri no purtroppo, come ad esempio un bell’esemplare di biscia d’acqua verde, lunga circa 60cm. Purtroppo è stata davvero velocissima a sguisciare tra la piantagione del fiume e non abbiamo fatto in tempo a fotografarla, cosi come alcune ranocchie che non si sono fatte vedere, ma altrochè se si sono fatte sentire! 😀

Ma non tutti gli “ospiti” erano schivi e impauriti (giustamente) dalla nostra presenza, infatti siamo riusciti a immortalare anche delle libellule davvero magnifiche! Per non parlare delle farfalle con colori sgargianti che riflettevano tra sole e acqua e si univano in gruppo creando un’atmosfera incantata.

Insomma, a livello di costruzioni o strutture antiche non siamo riusciti a trovare nulla di particolarmente interessante a parte la diga del fiume all’inizio, ma la nostra escursione è stata sicuramente impreziosita dalle bellissime foto che siamo riusciti a fare catturando i momenti migliori facendoci ricordare per sempre la bellezza del regno animale e della flora!

PARCO VILLA ALTIERI

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto fino a che sulla vostra destra non vedrete la chiesa di San Giorgio e alla vostra sinistra una scalinata circolare. Quindi potete parcheggiare e salire a piedi le scale, oppure salire con l’auto (si può salire solo da un lato della scalinata ed è quello opposto da dove siete venuti voi, mentre quello frontale a voi serve per uscire dalla piazza) però sopra i posti auto sono più limitati. In ogni caso una volta in piazza, vedrete il grosso Palazzo Altieri sulla vostra destra. Superatelo continuando dritti in fondo a destra, passando sotto il porticato, sulla sinistra c’è l’entrata del parco.

Accanto al palazzo si trova il Parco Altieri, di dimensioni pari a 8 ettari circa, che ospita vari tipi di alberi secolari come tassi, lecci, abeti e cedri del libano. Inoltre è interessante la Palazzina della Prospettiva (Casino di Caccia) posta all’interno del parco. Ad oggi l’entrata si trova accanto al palazzo passando attraverso un portale ad arco, ma i proprietari dell’edificio, in passato potevano entrare attraverso un passetto posto all’interno della struttura.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Entrando in questo parco (attraverso un bellissimo arco probabilmente costruito dalla famiglia Altieri) ci siamo subito resi conto di quanto il paese possa averlo a cuore. Abbiamo notato infatti come oltre alla pulizia che viene adottata, ci siano anche dei piccoli lavoretti artigianali svolti, come ad esempio alcune panchine fatte con i tronchi di legno messi in determinate maniere per sedersi. Oppure come alcune fontanelle sparse nell’area abbiano il rubinetto e la struttura completamente in legno.

Ad un punto del parco è presente anche una fontana, ma dobbiamo purtroppo dire che non è tenuta un granchè…. foglie ovunque e il getto d’acqua spesso è spento. Anche altre piccole costruzioni in legno sono presenti nell’area. Alla fine del primo viale è presente una struttura chiamata “Casino di Caccia” che serviva agli altieri come edificio adibito all’attrezzatura e tutto quello che poteva servire per la caccia. Purtroppo non siamo potuti entrare all’interno, ma sicuramente se torneremo qui proveremo a ripassare per vedere se si possa visitare.

Adatto per chi vuole passeggiare in compagnia o con i nostri amici a 4 zampe, l’importante è tenere sempre pulito e non contaminare posti così belli.

VIALE DELLE OLMATE

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile, il GPS è piazzato nel punto in cui inizia il Viale dal lato di Oriolo Romano)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto fino a che sulla vostra destra non vedrete la chiesa di San Giorgio e alla vostra sinistra una scalinata circolare. Quindi potete parcheggiare e salire a piedi le scale, oppure salire con l’auto (si può salire solo da un lato della scalinata ed è quello opposto da dove siete venuti voi, mentre quello frontale a voi serve per uscire dalla piazza) però sopra i posti auto sono più limitati. In ogni caso una volta in piazza, vedrete il grosso Palazzo Altieri sulla vostra destra. Superatelo e guardate alla vostra sinistra. Il Viale delle Olmate è proprio alla vostra sinistra.

Il Viale delle Olmate è un complesso di 3 diverse strade alberate che collegano tra loro il Palazzo Altieri e il comune di Montevirginio. Questi viali sono stati realizzati dall’architetto Carlo Fontana e sono lunghi circa 500 metri ciascuno, e sono popolati da Olmi e Bagolari distanti 4 metri circa l’uno dall’altro.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Questo viale è qualcosa di super rilassante se si vuole fare una passeggiata in compagnia o con il proprio cane. Noi siamo andati e abbiamo cominciato la camminata per arrivare alla fine dove poi siamo sbucati nell’altro comune di Montevirginio. Ad accompagnare la nostra camminata ci sono una serie di Olmi posizionati ai lati di questo viale messi uno accanto all’altro per tutto il tragitto. Davvero un posto bello!