I MONUMENTI DI ORIOLO ROMANO SONO:

FONTANA DELLE PICCHE E PIAZZA UMBERTO I

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto fino a che sulla vostra destra non vedete la chiesa di San Giorgio e alla vostra sinistra una scalinata circolare. Quindi potete parcheggiare e salire a piedi le scale, oppure salire con l’auto (si può salire solo da un lato della scalinata ed è quello opposto da dove siete venuti voi, mentre quello frontale a voi serve per uscire dalla piazza) però sopra i posti auto sono più limitati. In ogni caso una volta in piazza, vedrete il grosso Palazzo Altieri sulla vostra destra, e la Fontana delle Picche che domina Piazza Umberto I.

Piazza Umberto I, precedentemente conosciuta come Piazza della Fontana Grande, è la piazza principale di Oriolo Romano, su cui c’è l’ingresso a Palazzo Altieri, ed al cui centro fa mostra di sé la Fontana delle Picche realizzata nel 1782. Questa imponente fontana è stata disegnata da Jacopo Barozzi da Vignola, più conosciuto come “Il Vignola”, e costruita dall’architetto Giuseppe Barberi il quale lavorò per la famiglia Altieri dal 1775 al 1784. In questo periodo progettò e realizzò l’attuale Piazza Claudia, realizzando il collegamento viario tra la Piazza Umberto I e la suddetta piazza, utilizzando Porta Castello, dove alcuni anni prima era crollato l’arco e la torre dell’orologio. Negli stessi anni realizzò appunto la Fontana Grande, in piazza Umberto I e si occupò della sistemazione delle relative opere idrauliche del paese.

La “Fontana delle Picche” era, nelle intenzioni ed intuizioni geniali di Barberi, una mostra d’acqua dell’acquedotto che si alimentava da una sorgente di falda, molto superficiale, che sgorga sulle falde del Monte Calvario in località Fonte Idrogo. Questo acquedotto alimentava altre due fontane. La prima “a tazza”, è ancora visibile in piazza Porta Romana, addossata al muro di contenimento. La seconda era invece la cosiddetta “Fontana delle Palle” che era collocata dove adesso è presente il monumento ai caduti. Nel 1782, si ripropose il problema dell’abbassamento della falda della sorgente di fonte Idrogo. Per far si che si mantenesse la giusta pressione dell’acqua per permettere che questa sgorgasse copiosa dalla fontana, Giuseppe Barberi abbassò la fontana di circa mezzo metro rispetto al piano della piazza, con l’uso di tre gradini attorno, così da rendere il getto d’acqua ancora maggiore tanto che si passò da un solo gettito d’acqua ai 4 attuali.

La fontana, così come oggi la vediamo, è raggiungibile scendendo tre gradini che la circondano tutt’intorno. Il perimetro della fontana è delimitato da colonnine di forma circolare recinte di ferri. La vasca è di forma ottagonale, sono presenti 4 mascheroni da cui sgorga l’acqua. La struttura su cui sono collocati i mascheroni presenta intagliata, lateralmente ai mascheroni, una stella a otto punte che simboleggia l’emblema della casata Altieri.

I mascheroni inoltre, sono orientati con i punti cardinali della rosa dei venti indicata su piazza Umberto I, e simboleggiano i 4 venti principali. La maschera a nord è quella più caratteristica in quanto presenta un copricapo, simboleggiante il tentativo di coprirsi dai venti gelidi della tramontana.

In cima alla colonna che si erge centralmente, si collocano un drago ed un’aquila che graziosamente tengono il piede di una stella geometrica fatta di ferro e così restano unite allo stemma del principe Altieri con quello della principessa sua consorte.

LA NOSTRA ESPERIENZA

La Fontana delle Picche ha sicuramente diverse particolarità. La prima che abbiamo notato è il dislivello rispetto al pavimento di sanpietrini della piazza.

Inoltre cercavamo di capire quali figure ci fossero in cima al pilastro che punta verso il cielo, ma l’altezza è notevole quindi abbiamo intravisto solo 2 figure che sembravano animali, poi in effetti andandoci a documentare abbiamo scoperto che si trattava di un drago e un’aquila. Bella anche la Rosa dei Venti posta ai piedi della fontana che indica i 4 punti cardinali che coprono gran parte del suolo della piazza. Vi ricordiamo che l’acqua è potabile.

FONTANA VECCHIA

COME ARRIVARE: (il segnale GPS porta nel punto in cui potrete arrivare alla Fontana Vecchia solamente a piedi, quindi per parcheggiare la vostra auto seguite la descrizione)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, e di fronte ad esso una stradina che dovrete imboccare. Di li a poco sulla sinistra potrete parcheggiare la vostra auto. Subito prima del parcheggio alla vostra sinistra, se avete notato, di fronte a voi c’era una stradina tra gli alberi. Per arrivare alla Fontana Vecchia dovrete prendere quella strada a piedi, andando sempre dritto dopo pochi metri sulla destra vedrete la fontana.

La prima opera pubblica “minore” della comunità di Oriolo Romano, e sicuramente la più antica, fu il fontanile pubblico che comunemente viene chiamata “Fontana Vecchia”, posta nei prati sotto la chiesa di San Giorgio. Fu realizzata quasi sicuramente intorno al 1560 ma era conosciuta e frequentata fin dall’antichità in quanto vicinissima al tracciato della Via Clodia. Da alcune cronache che ci sono state tramandate si scopre che all’interno della vasca vi furono rinvenute numerose monete antiche. Questo dimostra che non solo la sorgente era già conosciuta ed utilizzata dagli antichi romani ma che questa era considerata luogo di culto in quanto le monete o medaglie rinvenute venivano gettate in acqua come segno di venerazione e di adorazione della divinità che avrebbe dovuto avere sede in quel luogo.

Non ha mutato forma nonostante lo scorrere del tempo, e di recente è stata fatta ripulire dopo decenni di abbandono e vandalismi. La caratterista architettonica che la rende unica nel suo genere, è costituita da una nicchia in muratura dalla quale sgorga l’acqua. Tale costruzione, richiama molto nella forma all’abside di una chiesa e viene infatti chiamata “cappelletta”.

Questa caratteristica ne conferma la sacralità che è stata voluta dare a quest’acqua che è stata la fonte d’approvvigionamento idrico dell’intera collettività. Dalla “cappelletta” partiva una conduttura a cielo aperto, scavata nella pietra che terminava in una prima vasca usata come abbeveratoio. Fino agli anni sessanta del secolo scorso c’era anche una secondo vasca che veniva utilizzata come lavatoio.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Raggiungere questa vecchia fontana per fortuna non è affatto complicato. Appena arrivati abbiamo subito notato la posizione all’interno di una specie di zona recintata. L’acqua ancora scorre senza difficoltà e probabilmente favorisce anche l’irrigazione del manto verde che c’è intorno. All’interno della parte iniziale da dove parte il getto d’acqua, c’è una sorta di piccola cupola incavata che è stata scarabocchiata da qualche vandalo (non mancano mai quando si tratta di imbrattare pezzi di storia). Ancora intatto invece lo scolo che porta alla seconda vasca.

Sarebbe stato bello secondo il nostro modo di vedere, se quest’area fosse più valorizzata e resa fruibile magari come piccola area bambini dove poter trascorrere del tempo in mezzo la natura.

MULINO MOLA DEL BISCIONE

COME ARRIVARE: (il segnale GPS porta nel punto dove si trova il Mulino e si può andare solo a piedi, ma per parcheggiare la vostra auto seguite la descrizione)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto fino a che sulla vostra destra non vedrete la chiesa di San Giorgio e alla vostra sinistra una scalinata circolare. Qui continuate ad andare dritto fino a che sulla destra non vedrete un edificio con l’insegna della “BOTTEGA DEI SAPORI”. Qui prendete la strada a sinistra (c’è un cartello che indica a sinistra PARCO DELLA MOLA), e proseguite dritto. Tenete d’occhio i cartelli marroni, tra non molto ne troverete un altro uguale al precedente che indica sempre PARCO DELLA MOLA, ma stavolta a destra, seguite l’indicazione. Dopo pochi metri al primo incrocio ancora una volta c’è lo stesso cartello stavolta a sinistra, quindi svoltate in quella direzione. D’ora in poi nessuna indicazione, dovrete solo seguire  la stessa strada asfaltata, non abbiate paura di perdervi, sembrate dispersi nel nulla ma la strada da seguire è unica non potete sbagliare da questo punto in poi, dopo un po’ troverete sulla vostra destra un cartello marrone che indica la presenza di alcuni resti di una Strada Romana. Questo vuol dire strada corretta 😉

Non vi resta che continuare ad andare dritti (la strada comincerà a farsi un po’ dissestata, in un paio di punti dovrete andare a passo d’uomo) ma superata la parte peggiore, finalmente vedrete lo spiazzale per parcheggiare la vostra auto! Ora siete arrivati al Parco della Mola, vi basterà oltrepassare l’entrata a sinistra e sorpassare il ponticello in legno.

Questo Mulino ad acqua, fu fatto costruire da Giorgio Santacroce nel 1573. Ad oggi sono ancora visibili i resti delle opere idrauliche come ad esempio anche la diga del Fiume Mignone, oppure i condotti che servivano per regolare il flusso dell’acqua al bottaccio. Questo mulino fu costruito per permettere agli abitanti di macinare i cereali e di filare la lana. Nel 2010 è stato restaurato nella parte esterna e sul tetto.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Vedere le condizioni in cui si trova questa struttura è veramente triste, calcolando che da quanto ne sappiamo è stata restaurata in tempi recenti. Atti di vandalismo sui vetri delle finestre, l’interno praticabile solo in un tratto. E’ davvero un peccato, visto il valore storico che può vantare e il punto d’interesse in cui si trova.

La cosa più bella probabilmente è la possibilità di accedere ad entrambi i piani (a patto di fare attenzione per salire al secondo). Il piano terra è accessibile dalla porta principale ben visibile, e ci ha portato a esplorare le 2 stanze all’interno, di cui quella a destra non presenta nessuna particolarità ma semplicemente le mura mentre quella frontale subito oltre l’entrata, è praticabile solo in parte.

Il piano superiore invece è accessibile facendo un’altra strada, seguendo il sentiero alla destra del mulino infatti, abbiamo preso una stradina in salita e poi abbiamo seguito verso sinistra (tornando quindi verso il mulino) e siamo finiti alle sue spalle, potendo così entrare all’interno del secondo piano attraversando una finestra. Al secondo piano non c’è comunque nulla di particolare, proprio come nella stanza di destra del piano inferiore, sono rimaste solo le mura. Siamo sicuri però che in ogni caso, di notte trovarsi lì dentro da soli, debba essere un esperienza niente male!

MONUMENTO FONDAZIONE ORIOLO ROMANO

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano.

Questo monumento rappresenta l’arrivo dei coloni che hanno fondato Oriolo Romano.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Un po’ nascosto tra gli alberi nel viale principale di Via Clodia. Quando lo abbiamo visto, abbiamo cercato di capire a cosa si riferissero i 6 simboli sul muro che compongono questo monumento, e dopo abbiamo collegato che si riferivano alla fondazione di Oriolo Romano, iniziata grazie agli abitanti che arrivarono da fuori regione (dall’Umbria, Toscana e Emilia Romagna).

Rappresentativa anche la struttura circolare posta a terra che ricorda i luoghi più iconici di Oriolo Romano quali Villa Altieri, la Fontana del Vignola (Fontana delle Picche), Parco la Mola (Mola del Biscione), Convento Sant’Antonio e la Faggeta di Monte Raschio.

MONUMENTO AI CADUTI DELLA PRIMA E SECONDA GUERRA MONDIALE

COME ARRIVARE: (possibile arrivare con l’automobile)

Partendo dal grosso sasso con scritto MANZIANA, prendete la strada alla sua sinistra rimanendo sulla BRACCIANESE, e dritti fino al semaforo dove proseguirete dritto seguendo ancora il cartello ORIOLO ROMANO. Andate sempre dritto per qualche centinaio di metri fino ad una piazzola con un isolotto verde (quello con il grande bar alla vostra destra), qui continuate ad andare dritto. Dopo pochi metri sulla sinistra vedrete scolpito sul muro il Monumento della Fondazione di Oriolo Romano, proseguite dritto fino a che sulla vostra destra non vedrete la chiesa di San Giorgio e alla vostra sinistra una scalinata circolare. Proprio in cima alla scalinata c’è l’ingresso della piazza dove ai 2 lati ci sono prime 2 targhe, e subito oltre l’ingresso le altre 5.

Queste targhe indicano i nomi dei caduti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Non sono dei veri e proprio monumenti ma più delle targhe commemorative che indicano i nomi dei deceduti durante la prima e seconda guerra mondiale, con una menzione speciale per un soldato a cui è stata conferita la medaglia d’oro al valore militare. 2 targhe si trovano sui muri che aprono l’ingresso alla piazza principale, mentre altre 5 targhe si trovano proprio appena superato lo stesso ingresso, al centro di una doppia scalinata ad arco che vi troverete di fronte.